Perché Facebook è blu? Secondo il New Yorker, il motivo è semplice. È perché Mark Zuckerberg è daltonico e non vede il rosso-verde. Ciò significa che il blu è il colore che Mark vede meglio. Ecco cosa dice Zuck al riguardo:

“Il blu è il colore più ricco per me, posso vedere tutto col blue.”

Non c’è molta scienza in questa spiegazione vero? Beh, anche se è stato casuale per Facebook,  ci sono alcuni esempi sorprendenti di come i colori influenzano effettivamente le nostre decisioni di acquisto.

Dopo tutto, quello della vista è il senso più forte tra quelli sviluppati nella maggior parte degli esseri umani. È naturale che il 90% di una valutazione per provare un prodotto è fatto solo sul colore.

Quindi come ci influenzano realmente i colori nei processi d’acquisto e come viene usata la scienza dei colori utilizzata nel marketing? Così come stiamo cercando si sviluppare design adeguati ai nostri progetti e ai prodotti e servizi offerti ai nostri clienti, abbiamo approfondito anche la scienza dei colori da usare nel marketing. Ve la spieghiamo di seguito.

Primo: Riesci a riconoscere i marchi online solo in base al colore?

Prima di tuffarci nella scienza, ecco alcuni esperimenti impressionanti che mostrano come sia influente il colore. Sulla base del colore dei soli pulsanti, si può intuire a quale compagnia appartiene ciascuno di essi:

Esempio 1 (facile):

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Esempio 2 (facile):

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Esempio 3 (medio):

PIC-3

Esempio 4 (difficile):

PIC-4

Questi esempi sono stati creati dal designer di Youtube Marc Hemeon, e mostrano la vera potenza dei colori.

Quanti ne hai indovinati? (Tutte le risposte sono in fondo a questo post!)

Quali colori innescano i nostri sentimenti?

Il loghi aziendali sono suddivisi in base ai colori in modo sorprendente, da ciò è possibile capire quali sono i migliori per determinate aziende e perchè. Qui ci sono 4 grandi esempi:

Nero: 

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Qualità: definito, credibile, forte, potente, preciso, professionale, diretto, accurato

Migliore per: costruzioni, aziende, industria petrolifera, finanza, moda, manifatturiere, cosmetica, industria mineraria, marketing, commercianti

Verde:

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Qualità: naturale, organico, giovane, alimentazione, istruzione, educazione, avventura, ecologico, rassicurante, natura

Migliore per: medicina, scienza, governo, assunzioni, società ecologiche, turismo, risorse umane

Blue:

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Qualità: credibilità, rassicurante, chiaro, preciso, medico, professionale, giuridico, potente

Migliore per: medico, scientifico, utilità, governo, salute, tecnologia, assunzioni, commercianti, legale, informatica, dentale, aziende

Se andiamo a guardare ciò che i grandi marchi utilizzano molte delle loro scelte di colore diventano molto più evidenti. Chiaramente, ognuno di queste aziende sta cercando di scatenare  in noi una sensazione molto specifica:

scienza-dei-colori-marketing-loghi-sentimento

Specialmente quando vogliamo comprare qualcosa, i colori possono giocare un ruolo importante. La società di ricerca KISSmetrics ha creato una straordinaria infografica sulla scienza dei colori e su come influenzano i nostri acquisti.

Ecco l’infografica completa:

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Come migliorare il vostro marketing con un migliore utilizzo dei colori:
Tutto questo potrebbe essere abbastanza divertente, ma come possono essere applicae oggi queste metriche per il nostro sito web o un’applicazione? La risposta arriva ancora una volta da qualche grande ricerca fatta dalla società di ricerca KISSmetrics.

Se si sta creando un app che si rivolge principalmente a donne, ecco che KISSmetrics informa su quale sia la soluzione più adatta a voi:

  • Le donne amano: blu, viola e verde
  • Le donne odiano: arancio, marrone e grigio

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Nel caso in cui la vostra applicazione o sito web si rivolge rigorosamente a uomini, le regole del gioco sono leggermente diverse. Qui va:

  • Gli uomini amano: blu, verde e nero
  • Gli uomini odiano: Brown, arancione e viola

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In un altro sorprendente  esperimento (condotto da HubSpot) si è voluto scoprire se cambiare semplicemente il colore di un pulsante  possa cambiare i tassi di conversione.

Hanno cominciato con la semplice ipotesi di scegliere tra due colori (verde e rosso) e hanno cercato di indovinare cosa sarebbe successo.

Per il verde, la loro intuizione era questa:

“Il verde connota idee come “naturale” e “ambiente”, e dato il suo largo uso nei semafori, suggerisce l’idea di “Vai” o il movimento in avanti.”

Per il rosso, invece:

“Il colore rosso, d’altra parte, è spesso pensato per comunicare emozioni, la passione, il sangue, e allarme. È anche usato come colore per fermarsi al semaforo. Rosso è anche noto per essere accattivante. “

Quindi, chiaramente un test A/B tra il verde e il rosso che secondo loro avrebbe dato ragione al colore verde, che risulta essere il più amichevole. Almeno questa è stata la loro ipotesi. Ecco come appariva il loro esperimento:

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Che risultato ha dato l’esperimento? La risposta è stata molto inaspettata:

Il pulsante rosso ha superato il tasto verde del 21%

Ma la cosa più importante da considerare è che non è stato cambiato nient’altro nelle pagine, SOLO il colore del pulsante:

Il 21% di persone in più ha cliccato sul pulsante rosso anzichè pulsante verde. Tutto il resto sulle pagine era uguale, quindi era solo il colore del pulsante che ha fatto la differenza.

Per facebook e altri social media il discorso cambia perchè dipende anche dal settore in cui si opera. Una ipotesi è che per un social media che è uno strumento di condivisione, c’è una barriera più bassa per l’iscrizione, il che rende le differenze tra colori meno significative.

Nonostante tutti gli studi, le generalizzazioni sono estremamente difficili da fare. In ogni caso quando è necessario apportare una modifica, sarebbe utile prima effettuare dei test e poi intervenire.

Ultima domanda: Perché i collegamenti ipertestuali sono blu?
Questa è una cosa che mi ha sempre interessato ed è in realtà una storia divertente. Era il colore migliore per dare il maggior contrasto tra il blu e il grigio originale dei siti web. I primi siti infatti erano così:

primo-sito-internet

Ecco la spiegazione completa:

“Tim Berners-Lee, l’inventore principale del web, è l’uomo che per primo ha pensato di usare il blu per i collegamenti ipertestuali. Mosaic, il browser web più vecchio, visualizzava pagine web con un (brutto) sfondo grigio e testo nero. Il colore più scuro disponibile al momento che non era uguale al testo nero era quel colore, il blu. Pertanto, per differenziare i collegamenti dal testo semplice, ma ancor meglio leggibile, è stato scelto il colore blu. ”

Penso che sia estremamente affascinante che semplicemente cambiando qualcosa di piccolo come il colore, possono cambiare completamente le probabilità di risultato di qualcosa.

Soluzione all’enigma: Esempio 1: Facebook, Esempio 2: Google, Esempio 3: Flickr, Esempio 4: LinkedIn

 

Grazie a Leo Widrich, creatore di Buffer, per aver permesso la traduzione e pubblicazione di questo articolo.